mercoledì 13 aprile 2016

Creatività a tavola: innovativi non solo per quello che si mangia


Tovaglietta Americana Denim Blue Regalo Raffaella Home


Creatività a tavola: innovativi non solo per quello che si mangia

Dalle esposizioni di giovani artisti, a show teatrali e ad ambientazioni riprodotte ad hoc. Tanti progetti innovativi per una ristorazione varia che va oltre al cibo.


C'è il locale che si produce all'interno un orto per offrirli al cliente.

C'è il locale con un cinema all'interno o un palco per concerti e show teatrali.

C'è il locale che riproduce un ambiente di un film.

La ristorazione in tutte le sue forme si fa contaminare dall'innovazione.

Ognuno di noi vorrebbe fare un'esperienza da ricordare in questi locali che lasciano il segno. Entrare e crearsi un viaggio slegato dalla tematica puramente culinaria è l'obiettivo dei ristoranti e locali alla moda e innovativi di questi tempi. 

I locali, oggi, devono trasmettere la loro storia, ma soprattutto avere un cuore e una voce. 
E in tanti locali gli imprenditori ci sono riusciti. Hanno saputo mescolare l'amore per il cibo e per un buon bere ad altri ingredienti non solo culinari, e realizzati luoghi in cui la condivisione è il fulcro attorno a cui ci si può sedere per vivere un'esperienza, che va oltre al solito pranzo e alla solita cena.

I consumatori vanno sempre più alla ricerca del particolare, del diverso, dell'innovativo.






Noi oggi siamo a presentarvi la Tovaglietta American Denim di Raffaella Home. 

Un particolare da aggiungere al vostro locale, un gesto per avvicinarvi più al cliente e farlo sentire alla moda, riduzione di costi per allestire la tavola e vi offriamo l'idea di creare un corner shop e venderla nel vostro locale al cliente che ha già avuto l'esperienza di mangiare con la tovaglietta American Denim. 

Un souvenir del locale.

La puoi acquistare cliccando qui

Vendita anche all'ingrosso, per quantitativi, su prenotazione a raffaellaboutique@libero.it





domenica 6 dicembre 2015

Vivi meglio e fai vivere con gioia chi ti sta vicino. Fatene buon uso!





Ognuno di noi vorrebbe raggiungere i propri obiettivi, il proprio equilibrio per sentirsi realizzato. Lo facciamo tutti i giorni, miglioriamo tutti i giorni per arrivare alla meta. Qualcuno lo fa con la cattiveria verso gli altri. In tanti lo fanno. Ma quando si capisce che la strada da prendere è un'altra ti fa stare bene. Molto bene. Vivi meglio e fai vivere con gioia chi ti sta vicino.
Oggi pubblico questa lettera di Steve Jobs. Mi fa stare bene quando la leggo e voglio che tutti voi abbiate la stessa sensazione leggendola. Fatene buon uso!

"Ho raggiunto l'apice del successo nel mondo degli affari. Agli occhi altrui la mia vita è stata il simbolo del successo. Tuttavia, a parte il lavoro, ho una piccola gioia. 
Alla fine, la ricchezza è solo un dato di fatto al quale mi sono abituato. In questo momento, sdraiato sul letto d'ospedale e ricordando tutta la mia vita, mi rendo conto che tutti i riconoscimenti e le ricchezze di cui andavo così fiero, sono diventati insignificanti davanti alla morte imminente. Nel buio, quando guardo le luci verdi dei macchinari per la respirazione artificiale e sento il brusìo dei loro suoni meccanici, riesco a sentire il respiro della morte che si avvicina...Solo adesso ho capito, una volta che accumuli sufficiente denaro per il resto della tua vita, che dobbiamo perseguire altri obiettivi che non sono correlati alla ricchezza. Dovrebbe essere qualcosa di più importante: per esempio le storie d'amore, l'arte, i sogni di quando ero bambino...Non fermarsi a perseguire la ricchezza potrà solo trasformare una persona in un essere contorto, proprio come me. Dio ci ha dato i sensi per farci sentire l'amore nel cuore di ognuno di noi, non le illusioni costruite dalla fama. I soldi che ho guadagnato nella mia vita non li posso portare con me. Quello che posso portare con me sono solo i ricordi rafforzati dall'amore. Questa è la vera ricchezza che ti seguirà, ti accompagnerà, ti darà la forza e la luce per andare avanti. L'amore può viaggiare per mille miglia. La vita non ha alcun limite. Vai dove vuoi andare. Raggiungi gli apici che vuoi raggiungere. E' tutto nel tuo cuore e nelle tue mani. Qual è il letto più costoso del mondo? Il letto dell'ospedale. Puoi assumere qualcuno che guidi l'auto per te, che guadagni per te, ma non puoi avere qualcuno che sopporti la malattia al posto tuo. Le cose materiali perse possono essere ritrovate. Ma c'è una cosa che non può mai essere ritrovata quando si perde: la vita. In qualsiasi fase della vita siamo in questo momento, alla fine dovremmo affrontare il giorno in cui calerà il sipario. Fate tesoro dell'amore per la vostra famiglia, dell'amore per il vostro coniuge, dell'amore per i vostri figli...Trattatevi bene. Abbiate cura del prossimo".

Siate risoluti a non servire più, ed eccovi liberi
Etienne de La Boétie

mercoledì 14 ottobre 2015

Su cosa deve investire , oggi, un imprenditore? Sulle emozioni


VIDEO CHE TI AIUTERA' A RIFLETTERE E A MOTIVARTI



Potrei andare in contro tendenza, ma vi posso dire che  anche in questi momenti tutto è possibile e realizzabile. Bisogna agire con un puro entusiasmo, trasparente, senza forzature, e né stimolato. Ogni meta  che pare raggiungibile, solo al pensiero di materializzarla mi riempie il cuore. Questa è la parte che mi piace di più, come dovrebbe essere in ogni imprenditore. 
Quando inizi una nuova attività, provo questa sensazione, magari all'esordio o in concomitanza di un evento importante realizzato con successo. Se senti queste sensazioni non te le scordi più. Mai. Vado sempre alla ricerca perché ne ho bisogno a 360 gradi, non posso farne a meno economicamente, psicologicamente ed emotivamente. 
Vedo in giro solo disperazione, tanti imprenditori hanno perso queste sensazioni. Tutti a lottare per mantenersi sul mercato e ad andare avanti. Ognuno di loro vorrebbe tornare a respirare quell'aria dove "tutto è possibile e tutto si può fare", una fase ormai dimenticata. 
Non per tutti però!
Non lo è mai stato per me, respiro e rivivo emozioni continuamente, speranze, sogni che continuo a voler raggiungere. In questa maniera vivo la vita con energia sorprendente. Chi mi conosce, chi conosce il mio entusiasmo sa di che cosa sto parlando. 
Scrivo questo per non promuovere la mia vita, anzi, ma per stimolare e invitare tutti quelli che mi conoscono e tutti gli imprenditori italiani a non darsi per vinti. A non mollare. A eliminare da intorno i disfattisti. I cosiddetti vampiri energetici. Rido perché in giro ce ne sono tantissimi. 
Voglio dare forza a tutti quelli che hanno un sogno, uomo o donna che sia, a non cessare di inseguirlo...perseverare, prima o poi ce la faranno. 
Sicuramente tutti abbiamo dei tempi, alcuni impiegano poco, altri decenni, addirittura anche una vita intera: non importa! Sapete cos'è che conta veramente? Non farsi rubare, in alcun caso, il vostro sogno da chi ha smesso di inseguire il proprio. 

AVANTI! SEMPRE! 

Quando non si vede più la luce, è proprio quello il momento di agire...

GM

VIDEO CHE TI AIUTERA' A RIFLETTERE E A MOTIVARTI

giovedì 1 ottobre 2015

Non possiamo non comunicare








Uno studioso sostiene che non si può non 

comunicare.

Questo è il famoso paradosso di Watzlawick.

In altri termini è impossibile non avere un 


comportamento.

Anche il silenzio, secondo questa teoria, lancia un 

messaggio.

Addirittura studi recenti ci informano che l'uomo


comincia a comunicare nel grembo materno,

prima di venire alla luce.




L'uomo, quindi, è sempre in fase comunicativa.

Per lavorare, nella vita quotidiana, al bar, tra gli 


amici: non possiamo non relazionarci con gli altri.

Quindi esistono vari tipi di comunicazione, musicale, 


pittorica, teatrale, commerciale.

Certo, anche il commercio è comunicazione;

lo diceva secoli fa Montesquieu quando affermava 


che la storia dell'origine dei popoli è quella del

commercio. 



Per esempio il marketing è tutto incentrato sulla 

comunicazione, e senza marketing non ci può essere 

commercio.



martedì 29 settembre 2015

Il vantaggio dei quarantenni e cinquantenni? L'esperienza di mezza vita

Il nostro vantaggio? L'esperienza di mezza vita






Sta per arrivare la nuova stagione e, insieme ai tanti problemi che assalgono il Bel Paese, possiamo e dobbiamo iniziare a guardare all'orizzonte con speranze rinnovate. I segnali di ripresa ci sono tutti.




Nel mondo delle startup le tantissime iniziative si moltiplicano. Iniziamo a pensare di respirare aria veramente nuova. Siamo ormai indirizzati in un mondo nuovo, volenti o nolenti, ci siamo. E' un mondo nuovo. E' realtà. 


I giovani, in primis, lo stanno vivendo in pieno, ma è apertissimo anche ai meno giovani. Basta individuarlo, capirlo, e se si è over 45, spesso non si capisce niente. Non esageriamo affatto e non è una battuta. E' la verità, che colpisce i tanti della mia età, quasi, che pensano di sapere cosa sia questo mondo dove nascono imprese che in pochi anni sbancano, ma in realtà ne hanno solo una coscienza minima e non certo sufficiente a diventarne protagonisti. 


Allora perché pensiamo che siano i ventenni i miliardari di oggi? Perché è il loro mondo e non di chi, come noi , non abbiamo la loro età, cultura, modo di vivere e pensare. Pensiamo, invece, che chi saprà abbassare la testolina dura e capire che può imparare mettendosi in discussione, questo autunno rappresenterà molto di più di una semplice ripartenza. Sarà un inizio di una nuova vita. Anche se cinquantenni, con umiltà pura, si avrà una visione più chiara dove il mondo è andato. 


Solo chi lo farà avrà quel vantaggio sperato. Un grande vantaggio direi. Il vero vantaggio, in questo caso, è avere quella esperienza di mezza vita, vissuta a sperimentare e a praticare. E' questo che, insieme alla consapevolezza, renderà davvero brillante il futuro di ogni persona che saprà ripartire da sé. 

Siamo nati per dare il meglio di noi stessi
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Buona nuova stagione a tutti. 

giovedì 24 settembre 2015

La conoscenza salva la vita

La conoscenza salva la vita

Conoscenza e sacrifici. L'improvvisazione non ha più spazio nelle nuove aziende 

La conoscenza salva la vita




Questa è stata una delle tantissime esperienze finite male per colpa della non conoscenza.

Jack era un ragazzo pieno di entusiasmo e specialmente talentuoso nel creare idee imprenditoriali.
Peter era un ragazzo con esperienze di vita con la voglia di intraprendere la strada da imprenditore.

I due si conoscevano dalla tenera vita, si divertivano, stavano bene insieme. 
Dopo anni si incontrarono e Peter era entusiasta nell'ascoltare le idee di Jack; fino a pensare di creare un'azienda insieme.
Il problema di Jack non era sfornare idee, quelle ne uscivano ogni giorno tante e belle innovative. Lui aveva la passione del food, ne era innamorato, sentiva l'adrenalina appena se ne parlava. Dopo aver avuto esperienze nel food per anni, aveva deciso di continuare ma con più professionalità e questo l'ha portato a studiare sia sulla sua persona che negli studi del settore manageriale. La cosa che mancava a Jack erano le finanze o trovare un finanziatore.
Peter si mise a disposizione per essere il finanziatore del progetto. 
Jack, che aveva voglia di uscire dal paese, vedeva per lui migliore le grandi città, anche fuori dalla sua nazione, perchè le sue idee erano così brillanti e grandi che solo una grande città le avrebbe potute supportare. Si fermò a pensare e decise di intraprendere questo progetto insieme. Tanta era la voglia di materializzare le sue idee che diventò cieco davanti alle sue eterne teorie di cambiare città.



Il progetto ebbe subito intoppi legati alla infrastruttura, ai tempi burocratici, ai costi altissimi fuori budget e alla non conoscenza del settore.
Peter che era il finanziatore ne diventò socio. Jack accettò e dall'allora iniziarono i veri problemi.
Comunque Peter era quello che cercava le finanze e per questo il suo comportamento cambiò totalmente, prendendo anche la guida della parte che doveva gestire Jack. 
Era diventato già prima di iniziare un vero calvario per Jack. Jack voleva un locale diverso dagli altri. Non inseriva prodotti commerciali perchè voleva far suo un format unico e inimitabile. Aveva le idee ben chiare quando era a pensarli da solo; ma appena s'incontravano, tutto si oscurava, addirittura non riusciva più a fare le cose che semplicemente faceva. Parlare. Ideare. Entusiasmare lui e la sua clientela. Aveva perso anche il sorriso che era il suo vero valore aggiunto. Aveva, addirittura, perso la voglia di vivere.



Qualche amico vicino non vedeva bene la situazione perchè per loro non era possibile creare un legame lavorativo nei due soggetti. Dicevano che erano uno carne e l'altro pesce.
Arrivati all'apertura i due erano distrutti. Partirono con piani totalmente diversi da come li avevano pensati prima. Food cost sbagliato. Costi per la nascita dell'azienda altissimi, fuori dal budget. Ma la cosa più seria e che si era persa la fiducia di ognuno nei confronti dell'altro. Jack non riusciva più neanche ad esternare una qualsiasi idea o strategia per mandare avanti il progetto che Peter non la vedeva di buon occhio. Peter che pensava di farcela addirittura da solo con le sue idee e fu così che una sera ci fu una discussione e accusò Jack di cose molto gravi, perdite di soldi. Accusava Jack di prendere soldi a sua insaputa perchè la sua teoria era che si incassava ma non rimaneva niente nel fondo cassa. Senza pensare che appena si incassava, i soldi erano destinati a coprire il fuori budget e i costi giornalieri. La mancata conoscenza aziendale di Peter faceva vedere la cosa più semplice nella sua mente ma non riusciva a vedere dove andare a risolvere realmente il problema. 



La soluzione era avere una strategia seria e perseverare su di essa. Cercare di abbassare i costi più possibilmente, eliminare al momento la forza lavoro esterna e riprendere la fiducia in entrambi. Ma questo non fu possibile. Peter fece in modo che Jack uscisse dal progetto. Era fuori di sé. Prendere un progetto non suo e farselo suo. 

E fu così che Jack fu costretto ad abbandonare il suo tanto amato e sentito progetto.

Peter a questo punto si sentiva arrivato. Le ore del locale li decideva giornalmente. Quando aprire e se aprire. In certi week end era aperto con una forza lavoro mentre lui faceva la vita da imprenditore già affermato girovagando con amici. Tanto il suo problema era Jack...e Jack non c'era più e il problema non c'era. Più! 
L'inverno passava ma i problemi aumentavano. Gli incassi erano vicini allo zero. 
Non studiava un metodo o delle strategie di lavoro. O quando lo faceva gli bastava fare dei semplici volantini e si metteva l'anima in pace pensando di aver fatto quello che avrebbe dovuto fare un grande manager. Postava sui social pensando di essere innovativo, ma lo faceva con scarsi risultati e così facendo peggiorava la situazione. Ci voleva studio anche lì. 




Peter entrò in un tunnel da cui non vedeva la luce. Non riusciva a concentrarsi, aveva solo paura di perdere tutto. Decise di vendere.
L'azienda fu poi acquistata da un gruppo di ragazzi del settore che salvarono Peter dall'investimento.

Quello che si vuole estrapolare da questa storia vera, ma con nomi inventati, è che in questo preciso momento storico non basta più avere e sapere di avere un prodotto di alta qualità.
Non è possibile aprire un'attività senza un'anima, senza una dovuta linea, praticamente improvvisata.
La cosa importante è avere conoscenza dei propri mezzi, sapere se si ha la forza mentale e la forza conoscitiva manageriale. Non basta più solo il prodotto. Il prodotto si vende nel dare esperienza di esso al cliente. Il cliente compra se al prodotto è stato aggiunto un'emozione, un'esperienza, una magia non tangibile.



Se un giorno vi troverete nella stessa o simile situazione significa che la persona con la quale state facendo business è sbagliata. Dovrete cercare di raggiungere un equilibrio, processate tutti i punti,  eliminate il vostro EGO, iniziate seriamente a studiare e lavorare sodo con sacrifici. Solo così, studiando e lavorando si possono trovare le tantissime soluzioni e migliorare e migliorarsi sempre di più. L'entusiasmo aumenterà giorno dopo giorno e l'azienda agli occhi dei clienti sarà sempre una sorpresa.


da SOLOEMOTIVAMENTE

domenica 27 aprile 2014

Come creare una impresa eccellente, richiesto cambiamento culturale

Seguiamo questi punti fondamentali:




La prima spinta per fare impresa è partire da un bisogno personale. Ognuno di noi cerca un servizio o un prodotto specifico per semplificare la propria vita, e questo può portare, una volta trovato, a soddisfare sia noi che molte altre persone. A questo punto parte il gioco, ci confrontiamo con le persone più vicine, amici e parenti, per capire la fattibilità della nostra idea di business.



Di solito partiamo con tante idee per la testa, forse tutte fattibili, ma con una confusione che porterebbe ad una disorganizzazione o a sprecare tempo importante. Ecco perché bisogna partire semplici, una idea molto semplice è quella da intraprendere perché si lavora duro per migliorarla giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, bisogna creare una base resistente.




Quello che ci viene facile e pensarla sempre global e mai local.
Fin da subito è preferibile non limitarsi a pensarla solo sul mercato locale, o per idee specifiche, al mercato italiano, ecco perché bisogna elaborarla in funzione larga, con strategie ad hoc, per esportare l'idea in altri territori.




Noi abbiamo nuove idee minuto per minuto, e se non ci fermiamo un attimo non partiamo mai, ecco perché bisogna partire presto. Non servono grossi capitali, grandi investimenti, un ampio budget. Appena abbiamo chiaro l'idea di business e abbiamo giusto qualche numero a nostro favore, affrontiamo l'investitore nei migliori dei modi.




Chi ha l'imprenditoria nel sangue ha anche lo spigliato modo di fare passaparola, il web semplifica in tutto, gratuitamente possiamo far sapere tutto della nostra idea al mondo intero. Sono spesso gli utenti stessi promotori del nostro progetto, specialmente se è innovativo. Approfittiamone.




Sapere dove vogliamo arrivare è di fondamentale importanza. Il traguardo lo dobbiamo sapere dove si trova, studiare il modo per raggiungerlo è il nostro lavoro, altrimenti saremmo delle formiche pazze che non sanno dove andare, senza la mappa non si parte.




Troviamo il team giusto e tutto sarà più facile. 
Condividere i valori, programmare le giuste linee.
Persone col rispetto alla base è difficile che perdono l'orientamento.




...noi siamo italiani e non ci arrendiamo, ma per fare impresa, oggi, la predisposizione al cambiamento culturale è la prima qualità richiesta.